Federico II era noto tra i suoi contemporanei come Stupor Mundi, stupore del mondo: vero sovrano illuminato, si diceva che parlasse ben sei lingue e il suo profondo interesse per lo studio e l’osservazione della natura varcavano i confini del Regno di Sicilia. La corte di Palermo, frequentata da uomini colti e illustri, fu un vivace centro intellettuale dove egli promosse la conoscenza scientifica e lo studio di discipline quali la filosofia, l’astrologia, la matematica, la medicina e le scienze naturali. Tra le figure di spicco che Federico II ebbe l'onore di conoscere e sostenere, emerge sicuramente Leonardo Fibonacci, noto per essere stato il primo algebrista del mondo cristiano e uno dei più grandi matematici ed esperti di geometria di tutti i tempi. A lui si attribuisce la famosa sequenza numerica (detta “sequenza di Fibonacci”) e l’introduzione in Europa delle cifre indo-arabe e del numero zero, conosciuti attraverso i suoi viaggi in Medio Oriente.
I due si conobbero a Pisa, dove l’Imperatore ebbe modo di assistere a delle gare matematiche. Nel 1225 Fibonacci dedicò al sovrano un importantissimo trattato di algebra, il Liber quadratorum e, stando ad alcuni studiosi, potrebbe aver contribuito alla progettazione della più maestosa tra le fortezze federiciane, Castel del Monte, che rivela interessanti connessioni tra la matematica e l'architettura nel contesto storico dell'Italia medievale.