La battaglia di Cortenuova

La battaglia di Cortenuova

Il 27 novembre 1237, a Cortenuova, Lombardia, si consumò uno scontro cruento tra Federico II e le forze della Lega Lombarda. Questa coalizione militare, composta dai comuni lombardi di fazione guelfa, mirava a limitare il potere dell'Imperatore nel nord Italia, condividendo le preoccupazioni di papa Gregorio IX riguardo alla presunta minaccia di Federico nei confronti dell'autorità ecclesiastica. La vittoria di Federico II fu travolgente: schierando una forza di ben quindicimila uomini, egli fece il suo ingresso trionfante a Cremona, portando con sé il Carroccio avversario, simbolo dell'alleanza lombarda, trainato da un elefante. Il più audace tra i condottieri alleati dell’Imperatore fu senza dubbio Ezzelino III da Romano, Signore della Marca di Treviso, al quale andò in sposa Selvaggia (figlia naturale di Federico) proprio in seguito alla vittoria di Cortenuova. Ancora oggi, Ezzelino è ricordato come "il tiranno" a causa delle sue scorrerie violente e della sua presenza minacciosa in battaglia. Alla sua morte, egli fu oggetto di una damnatio memoriae (ovvero di una censura) mai vista prima da parte dei poteri anti-ghibellini e delle città che si divisero la sua ricchezza. Va però detto che Ezzelino non fu certo più crudele degli altri signori dell'epoca.

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Gli annali della città di Verona del 1238 narrano del sontuoso matrimonio tra Ezzelino e Selvaggia, avvenute nel mese di maggio; nel giorno di Pentecoste fu lo stesso Imperatore Federico II (giunto da Cremona) a dare in sposa la figlia davanti alle porte della Basilica di San Zeno, offrendo cibo e bevande a tutti i presenti.